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#Domenichealmuseo: i siti da visitare a Napoli e provincia

#Domenichealmuseo: i siti da visitare a Napoli e provincia

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#Domenichealmuseo: i siti da visitare a Napoli e provincia

Tanti i siti e i musei aperti al pubblico gratuitamente la prima domenica del mese

Dagli Scavi di Ercolano alla grotta azzurra di Capri, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli al Parco di Capodimonte tanti i siti e i musei che resteranno aperti gratuitamente al pubblico la prima domenica del mese a Napoli e provincia in occasione della prima domenica del mese.

Grotta Azzurra Anacapri (Napoli) – accesso dal mare
Telefono: 0818370381
La Grotta Azzurra è una conosciutissima grotta situata nel comune di Anacapri, sull’isola di Capri in provincia di Napoli. L’antro ha una apertura parzialmente sommersa dal mare ed a seconda del ciclo delle maree l’accesso può essere più o meno complicato.

Grotta della Dragonara a Bacoli (Napoli)
Via Dragonara
Telefono: +39.081.5235593 (assuntore di custodia); +39.081.5233797 (Ufficio per i beni archeologici di Baia).
La Dragonara, una suggestiva cavità composta da 5 navate e una volta a botte sorretta da dodici imponenti pilastri, non è un luogo di culto come potrebbe apparire al primo sguardo, ma una grande cisterna per la raccolta dell’acqua. Completamente scavata nel tufo, fu realizzata in età augustea per servire le flotte militari o probabilmente la vicina Villa di Lucullo. Successivamente fu infatti annessa a quest’ultima e dotata di peschiere e ninfei. La cisterna è composta da grandi vasche ricoperte da cocciopesto che permettevano la depurazione delle acque piovane. La presenza di una fonte di acqua dolce fa supporre un’alimentazione diretta della cisterna. Nel Medioevo il sito era noto come Bagno del Finocchio viste le abbondanti coltivazioni che lo circondavano. Successivamente fu probabilmente utilizzata come luogo di sepoltura.

Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Bacoli (Napoli)
Via Castello, 39
Telefono: +39.081.5233797 (Ufficio per i Beni Archeologici di Baia)
L’impianto ha origini romane, testimoniate oggi da mura in opus reticolatum, cisterne, Padiglione Cavaliere, costruzione merlata di base quadrata e dai pavimenti che ancora in parte testimoniano i gusti e gli stili romani. Nel corso degli anni il Castello è stato ampliato e fortificato per volontà dei sovrani, vivendo fasi alterne di fortuna e di abbandono. Nel secolo scorso, rientrato nelle competenze del demanio dello Stato, è stato inserito in un programma di riqualificazione. Oggi ospita il museo archeologico, che conserva reperti provenienti da Miseno, Baia e Pozzuoli. Interessante è la Raccolta dei gessi, composta da frammenti di calchi adoperati nel I-II sec. d. C. per la realizzazione di modelli di statue greche e romane più antiche.
Degna di nota è poi la ricostruzione del Ninfeo di Punta Epitaffio, al secondo piano, simile ad una grotta, con le statue di Ulisse e Polifemo, riemerse nel 1969 dal fondo marino, di Antonia Minore, madre di Claudio, della divinità Dioniso intento a giocare con la pantera e di una bambina, forse figlia dell’Imperatore. Ad arricchire l’esposizione l’allestimento di nuove sale dedicate ai recenti resti archeologici di Liternum, Rione Terra (unico attualmente visitabile), Cuma e Puteoli.

Parco archeologico di Baia a Bacoli (Napoli)
Via Sella di Baia, 22
Telefono: 0818687592
L’antica Baiae, famosa per la presenza di acque termali e per la bellezza dei luoghi, fu luogo di villeggiatura e di riposo dell’aristocrazia romana. Il suo parco archeologico, esteso su di una superficie di 40.000 mq e diviso convenzionalmente in cinque settori (Villa dell’Ambulatio, Settore di Mercurio, Settore della Sosandra, Settore di Venere), racchiude i resti di residenze patrizie e di impianti termali.

Parco sommerso di Baia a Bacoli (Napoli)
Piazza Alcide De Gasperi (centro visite)
Telefono: 0815233797 – 0815233797
L’area del Parco archeologico di Baia comprende resti imponenti di impianti termali e idraulici, le Cento Camerelle, la Piscina Mirabile, la tomba di Agrippina, il porto militare di Miseno, il teatro, le tombe monumentali: un patrimonio archeologico ineguagliabile.

Sacello degli Augustali a Bacoli (Napoli)
Via Miseno
Telefono: 0815235035
Il complesso monumentale, situato a breve distanza dal teatro, realizzato in epoca giulio-claudia e dedicato al culto dell’imperatore Augusto, nella sua forma attuale risale alle sistemazioni di età antonina (metà del II secolo d.C.), fatte eseguire da Cassia Victoria in onore del marito L. Laecanius Primitivus, sacerdote Augustale dell’epoca di Marco Aurelio. L’edificio fu però distrutto alla fine del II secolo d.C. probabilmente a causa di eventi sismici. Al momento della sua scoperta nel 1967, vi furono trovate statue di Vespasiano, Nerva, Tito, dell’Abbondanza, e di alcune divinità tra cui, Asclepio, Apollo e Venere, una del tipo della Piccola Ercolanese ed un’altra su delfino, poi asportate ed ora esposte nell’apposita sala dedicata al monumento all’interno del Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Semisommerso per effetto del bradisismo, il santuario è composto da tre ambienti affiancati, in parte costruiti in muratura e in parte ricavati dalla roccia, che ne forma le pareti laterali e di fondo. L‘edificio centrale, il vero e proprio sacello, consiste in un tempietto a podio di pianta rettangolare davanti al quale è situato l’altare. L’ambiente a destra del sacello, costruito in opus reticulatum, era decorato con rivestimenti in stucco ed intonaco dipinto sulle pareti e sulla volta a botte ed a crociera. In quello a sinistra invece fu rinvenuta la statua equestre in bronzo di Nerva (in origine Domiziano) ora al Museo Archeologico dei Campi Flegrei.

Teatro Romano di Miseno a Bacoli (Napoli)
Via Sacello degli Augustali
Telefono: 0818541469
Adiacente al Sacello degli Augustali, il teatro è in parte ricoperto da edifici moderni, ma ne sono ancora riconoscibili alcuni tratti degli ambulacri di sostruzione ed accesso alle gradinate, che sulla sommità si appoggiano al costone di Punta Sarparella. Attualmente vi si entra dall’ambulacro inferiore ad emiciclo coperto con volta a botte, scavato nel tufo e foderato in opus vittatum; interrato circa per metà della sua altezza per effetto del bradisismo, esso presenta l’imbocco dei corridoi radiali con arco di laterizi, che conducevano ad un’altra galleria semicircolare più interna. In corrispondenza del tredicesimo corridoio si apre una galleria rettilinea, anche questa insabbiata per metà dell’altezza. Nell’area in proprietà privata si conserva, infine, un breve tratto dell’ambulacro superiore e, ad una quota più alta, i resti di un’arcata in laterizi e di una scala, probabilmente di accesso alla summa cavea.

Tempio c.d. di Diana a Bacoli (Napoli)
Piazzetta Alcide De Gasperi
Telefono: +39.081.8687592 (Parco Archeologico di Baia)
La denominazione fu attribuita all’edificio dagli antiquari napoletani in seguito al ritrovamento di bassorilievi marmorei con figure di cani e cervi, nonché per un frammento marmoreo in cui pare si leggesse il nome della dea. La struttura si presenta come una grande aula a pianta circolare iscritta in un ottagono, costruita in opus listatum fino alle reni degli archi di copertura dei finestroni; al di sopra è in opus latericium fino all’attacco della cupola, che era forma ogivale e che oggi si presenta sezionata, realizzata con anelli progressivamente aggettanti, costruiti con schegge di tufo e laterizi. La rotonda potrebbe essere identificata con una natatio, in relazione alla presenza in loco di sorgenti termali naturali, calde e fredde.

Antiquarium Nazionale e Villa Regina di Boscoreale (Napoli)
Via Settetermini, 15
Telefono: 0815368796
L’Antiquarium, istituito nel 1991 ed ospitato in un edificio costruito nelle adiacenze dell’area archeologica di Villa Regina, illustra, con l’ausilio di strumenti didattici, la vita e l’ambiente dell’epoca romana nell’agro Vesuviano particolarmente favorevole all’insediamento ed allo sfruttamento umano. Vi sono esposti numerosi reperti di ogni genere, rinvenuti spesso in eccezionale stato di conservazione sotto la coltre di cenere e lava vesuviana durante gli scavi effettuati, tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, in alcune delle case di Pompei e nelle ville rustiche e signorili attestate in questa zona, i quali permettono di acquisire dati notevolmente precisi sul tenore di vita, sulle condizioni economiche, sugli usi e costumi degli abitanti di questo territorio in età romana.
L’Antiquarium di Boscoreale rientra nel nostro itinerario: Le ville romane nel territorio vesuviano

Certosa di San Giacomo a Capri (Napoli)
Via Certosa
Telefono: 0818376218
La Certosa di San Giacomo è la costruzione storica più antica dell’isola di Capri, fu costruita infatti nel 1371 per volere del conte Giacomo Arcucci su un terreno donato dalla Regina Giovanna I D’Angiò.
La visita alla Certosa può rappresentare l’occasione per provare il nostro itinerario A spasso per Capri….l’isola dell’amore e non solo

Scavi di Stabiae a Castellammare di Stabia (Napoli)
Via Passeggiata Archeologica
Telefono: +39.081.8714541; +39.081.8575347
La Villa San Marco, così chiamata da un’antica cappella ivi costruita nella seconda metà del 1700, è una villa romana a carattere residenziale situata sul ciglio della collina, in splendida posizione panoramica. Esplorata in epoca borbonica, tra il 1749 e il 1754, è stata riscavata sistematicamente tra il 1950 e il 1962.
La Villa Arianna, così denominata per la grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta sulla parete di fondo del triclinio, fu scavata quasi interamente tra il 1757 e il 1762, sotto la direzione dell’ingegnere svizzero Karl Weber. Lo scavo a quei tempi era condotto attraverso esplorazioni sotterranee che prevedevano solo il recupero degli oggetti e non anche l’indagine dell’intero contesto architettonico: pertanto, le suppellettili e gli affreschi meglio conservati venivano prelevati e inviati al Museo Borbonico presso il Palazzo Reale di Portici.

Scavi di Ercolano (Napoli)
Corso Resina, 187
Telefono: 0817324311
La città di Ercolano, già gravemente danneggiata dal terremoto del 62, venne distrutta dall’eruzione del Vesuvio (79 d.C.), che la coprì con un’ingentissima massa di fango, cenere ed altri materiali eruttivi trascinati dall’acqua piovana che, penetrando in ogni apertura, si solidificò in uno strato compatto e duro di 15-20 metri. Queste particolari circostanze che hanno portato al seppellimento di Ercolano, se da un lato ne hanno reso e ne rendono tuttora assai arduo lo scavo, dall’altro hanno permesso la conservazione di materiali altamente deperibili, come i papiri e gli stessi alimenti, sigillati nel fango secco. Questa sigillatura ha anche protetto materiali come il legno strutturale, che invece in presenza di ristagno d’acqua è più deperibile.
Il nostro itinerario: Ercolano e il fascino dell’antico

Teatro romano di Ercolano
Corso Resina
Telefono: +39.081.7324311, +39.081.7324327 (Ufficio Scavi di Ercolano)
Situato all’esterno degli Scavi di Ercolano, il teatro, ancora inglobato nel banco di tufo, fu scavato attraverso una serie cunicoli nel Settecento. La visita si svolge attualmente attraverso una serie di rampe di scale e di cunicoli che permettono di vedere parti dell’edificio sotterrato, scendendo fino al piano dell’orchestra, pavimentata in marmo bianco. Lo spazio del palcoscenico è in gran parte occupato da due grandi piloni settecenteschi realizzati da Francesco La Vega per motivi statici. Il fronte scena presenta la porta regia al centro, le due porte hospitales ai lati e quattro nicchie laterali, dove originariamente erano collocate le statue recuperate negli scavi per cunicoli del principe d’Elboeuf, fra cui si ricordano quelle dette Piccola e Grande Ercolanese, ora conservate nel museo di Dresda.

Villa dei Papiri – Ercolano (Napoli)
Via Villa dei Papiri Ercolanesi
Telefono: +39.081.7324311; +39.081.7324327 (Ufficio Scavi di Ercolano)
La Villa dei Papiri, una delle più grandi e sontuose ville romane mai esplorate, posta all’estremo limite settentrionale dell’area degli “scavi nuovi”, fu scavata, per volere di Carlo III di Borbone, con un articolato sistema di pozzi di discesa ed areazione e di cunicoli sotterranei, tra il 1750 ed il 1764. Le indagini furono condotte sotto la guida, dapprima, di un agrimensore spagnolo, Don Rocco Gioacchino Alcubierre e, poi, dell’ingegnere svizzero Karl Weber, cui si deve anche la pianta datata al 20 luglio 1754 con l’indicazione dei rinvenimenti dei reperti scultorei. Successivamente gli scavi furono proseguiti da Francesco La Vega, da Camillo Paderni, custode del Museo di Portici, e dallo scultore e restauratore francese Canart. La villa, della quale negli ultimi anni è ripreso lo scavo a cielo aperto, era costruita a terrazze disposte su una collinetta a Nord-Ovest di Ercolano parallelamente alla linea di costa, ed si estendeva su di un fronte lungo oltre 250 metri, secondo un orientamento dell’asse longitudinale in direzione Nord-Ovest/Sud-Est. Della villa sono stati riconosciuti quattro nuclei principali: un corpo centrale organizzato con atrio, tablino e peristilio quadrato; una serie di ambienti nel settore orientale; un grande peristilio rettangolare ed alcune strutture poste ad Ovest del peristilio rettangolare in direzione di un terrazzo che terminava in un belvedere di forma circolare. Il complesso residenziale restituì circa 90 sculture ed oltre 1800 rotoli di papiro, per lo più con testi greci di filosofia epicurea ad opera di Filodemo di Gadara, un filosofo del I secolo a.C., oltre ad alcuni in latino, tra cui un anonimo De bello Actiaco sulla guerra tra Marco Antonio e Cleopatra contro Ottaviano.

Palazzo Reale – Appartamento Storico – Napoli

Piazza Plebiscito, 1
Telefono: 0815808111 – 081400547 biglietteria – numero verde 848800288
La fondazione del Palazzo Reale di Napoli risale ai primi del 1600, quando i Viceré spagnoli di Napoli decisero di costruire, per sé e per i soggiorni del Re di Spagna, una residenza spaziosa e confortevole, ben diversa quindi, dai castelli fortificati nei quali avevano vissuto i Re angioini ed aragonesi. Il luogo prescelto si trovava accanto a Castel Nuovo, alla fine di via Toledo, verso il nuovo quartiere residenziale di Chiaia, a sud-ovest della città antica. Il progetto fu affidato dall’allora viceré, Fernando Ruiz de Castro Conte di Lemos, all’architetto Domenico Fontana, tra i più famosi architetti del tempo, proveniente dalla corte papale, che ispirò il suo disegno progettuale a canoni tardo-rinascimentali, già sperimentati a Roma, nella sua attività per Sisto V.

Area archeologica di Carminiello ai Mannesi – Napoli
Vico I Carminiello ai Mannesi
Telefono: 081440942
Situato in vico I Carminiello ai Mannesi, ad Est di via Duomo ed all’interno dell’isolato delimitato a Nord da via Tribunali ed a Sud da via San Biagio dei Librai, troviamo il complesso archeologico messo in luce dai bombardamenti del 1943, che distrussero la Chiesa di Santa Maria del Carmine ai Mannesi e gli edifici adiacenti, documenta parte di un’insula (isolato) della città antica occupata anche da un piccolo edificio termale. Si tratta di una costruzione a più livelli, abbastanza articolata, databile nelle sue strutture principali alla fine del I secolo d.C., ma che presenta elementi attribuibili a fasi diverse, i più antichi dei quali appartengono all’età repubblicana.

Certosa di San Martino – Napoli
Largo San Martino, 5
Telefono: 0039.081.2294541
La certosa di San Martino è tra i maggiori complessi monumentali di Napoli; costituisce, in assoluto, uno dei più riusciti esempi di architettura e arte barocca insieme alla Reale cappella del tesoro di San Gennaro. Essa è situata sulla collina del Vomero, accanto a castel Sant’Elmo. Nel dicembre 2010 il decreto n. 851 del Ministero per i Beni Culturali emesso su proposta della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Napoli e provincia, ha dichiarato la collina su cui sorge la certosa “monumento nazionale”.

Complesso termale di via Terracina – Napoli
Via Terracina
Telefono: +390814422220 (Ufficio Archeologi della Soprintendenza)
Il complesso termale di via Terracina, portato alla luce nel 1939 durante la costruzione della Mostra d’Oltremare, è situato all’incrocio tra l’antica via Puteolis-Neapolim ed una strada secondaria. L’edificio, articolato su più livelli, alimentato dall’acquedotto del Serino e costruito prevalentemente in opus vittatum e latericium, risale nel suo impianto originario alla prima metà del II sec. d.C.; ma subì nel corso del tempo molteplici interventi che ne hanno modificato l’organizzazione degli spazi. Sicuramente posteriori rispetto al nucleo originario sono: il corridoio d’ingresso, in epoca medievale adattato a cisterna, alcuni ambienti forse identificabili come tabernae, e la latrina.

Crypta Neapolitana – Napoli
Salita della grotta, 20
Telefono: 081/669390 e 081/2301030
La Crypta Neapolitana (o Grotta di Posillipo o Grotta di Virgilio) è una galleria lunga circa 711 metri[3] scavata nel tufo della collina di Posillipo, tra Mergellina (salita della Grotta) e Fuorigrotta (via della Grotta Vecchia), a Napoli. L’ingresso principale della grotta è ubicato all’interno del parco Vergiliano a Piedigrotta di Napoli, che conserva tra l’altro anche le tombe di Giacomo Leopardi e Virgilio.

Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Piazza Museo Nazionale, 19
Telefono: +39.081.4422149 (Punto informazioni del Museo); +39.081.4422111 (centralino)
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, uno dei primi costituiti in Europa in un monumentale palazzo seicentesco tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, può vantare il più ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti di interesse archeologico in Italia.

Museo del Novecento – Castel Sant’Elmo – Napoli
Via Tito Angelini, 22
Telefono: 0039.081.2294401
Il Museo documenta quanto realizzato a Napoli nel corso del Novecento, entro i limiti cronologici indicati, nel campo della produzione artistica; in particolare, da quanti si applicarono, in quegli anni, soprattutto o quasi esclusivamente, in pittura, scultura e in varie sperimentazioni grafiche. Per questo nuovo Museo, realizzato intenzionalmente e significativamente negli spazi del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo, sono state selezionate ed esposte circa 170 opere realizzate da 90 artisti napoletani, con l’aggiunta anche di alcune presenze di artisti non napoletani, che con ruoli diversi furono attivi in citta’.

Museo della Ceramica Duca di Martina – Napoli
Via Cimarosa, 77 / via Aniello Falcone, 171
Telefono: 0039.081.5788418
Il Museo Duca di Martina nella Villa Floridiana di Napoli è sede di una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative. Comprende oltre seimila opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo, il cui nucleo più cospicuo è costituito dalle ceramiche.

Museo di San Martino – Napoli
Largo San Martino, 5
Telefono: +390812294541
La Certosa di San Martino fu costruita a partire dal 1325 secondo il modello delle fondazioni certosine.
Il museo nazionale di San Martino fu aperto al pubblico a Napoli nel 1866, all’indomani dell’Unità d’Italia, dopo che la Certosa inclusa tra i beni ecclesiastici soppressi, fu dichiarata monumento nazionale.
Per volontà dell’archeologo Giuseppe Fiorelli gli ambienti furono destinati a raccogliere in un museo testimonianze della vita di Napoli e dei Regni meridionali (Regno di Napoli e Regno di Sicilia prima e del Regno delle Due Sicilie dopo).
Al museo, che si sviluppa su due livelli, si accede dai due chiostri della certosa.
Nella sontuosa chiesa barocca della Certosa di san Martino, il giorno della festa dell’Assunzione celebrata nell’immagine della Vergine Maria in gloria accompagnata in cielo tra nimbi di angeli, è prevista l’apertura straordinaria della Cappella dedicata all’Assunta.

Parco di Capodimonte – Napoli
Via Miano, 4
Telefono: 0817410080 0815808278
Il bosco fu voluto da Carlo di Borbone nel 1734. Fu concepito inizialmente come riserva da caccia ma con il Re Ferdinando II delle Due Sicilie fu trasformato in giardino all’inglese, assumendo l’aspetto che conserva attualmente.

Parco e Tomba di Virgilio – Napoli
Salita della Grotta, 20
Telefono: 081669390
Il piccolo parco sito alle spalle della chiesa di S. Maria di Piedigrotta, nei pressi della stazione ferroviaria di Mergellina, racchiude una parte delle pendici orientali della Collina di Posillipo, dal nome greco pausilypon (“pausa del dolore”) dato alla splendida villa romana che sorgeva sulla collina, ad indicare la pace e la quiete qui esistenti. Il parco ospita monumenti rilevanti per la storia dell’area partenopea e la sua denominazione ha origine dall’attribuzione al poeta Publio Virgilio Marone (Andes, 70 a.C. – Brindisi, 19 a.C.) del sepolcro romano ivi presente.

Villa Floridiana – Napoli
Via Cimarosa, 77 / via Aniello Falcone, 171
Telefono: 0039.081.5788418
La Villa Floridiana, parco dell’estensione di circa otto ettari collocato sulla collina del Vomero in incantevole posizione panoramica sull’intero golfo, deve il suo nome alla duchessa di Floridia, Lucia Migliaccio, moglie morganatica del re Ferdinando I di Borbone.

Villa Pignatelli – Napoli
Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Riviera di Chiaia, 200
Telefono: 0039.081.7612356 0039.081.669675
La villa, costruita in stile neoclassico da Pietro Valente e Guglielmo Bechi (1826), fu acquistata nel 1841 dai Rothschild, la celebre famiglia di banchieri al servizio dei Borbone di Napoli, e nel 1867 ceduta ai principi Aragona Pignatelli Cortés. Donata allo Stato dalla principessa Rosina nel 1952, ospita mostre e concerti ed è sede del Museo del Principe Diego Aragona Pignatelli Cortés, costituito da opere d’arte e arredi devoluti insieme alla villa. Il museo accoglie anche parte della raccolta del Banco di Napoli, composta da opere di scuola napoletana dal ‘500 al ‘900.

Museo Storico Archeologico di Nola (Napoli)
Via Senatore Cocozza, 2
Telefono: +39.081.5127184 (Ufficio per i beni archeologici di Nola)
Ospitato in un convento canossiano, il museo espone oggetti dall’antica città etrusca di Nola, dal VII secolo a.C. all’epoca tardo antica.

Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina “Georges Vallet” – Piano di Sorrento (Napoli)
Via Ripa di Cassano
Telefono: +39.081.8087078 (Ufficio per i beni Archeologici della Penisola Sorrentina)
Il Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina, intitolato al famoso archeologo e studioso Georges Vallet ed ospitato nelle sale di Villa Fondi de Sangro, è nato dall’esigenza di accogliere la documentazione ed i risultati delle campagne di scavo effettuate nella Penisola Sorrentina per ricostruire le fasi di popolamento e di trasformazione di questo territorio dalla preistoria all’età romana nel contesto complessivo della Campania antica.

Scavi di Pompei (Napoli)
Via Villa dei Misteri, 2
Telefono: 0818575111 – 0818575347
Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti dell’antica città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., insieme ad Ercolano, Stabiae ed Oplonti.
Gli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell’epoca.
Se decidete di visitare gli Scavi di Pompei ecco alcuni itinerari tematici realizzati dalla nostra redazione:
Pompei: dal mondo dei morti ai ludi gladiatori
Pompei: dal centro città alle ville extraurbane
Le attività lavorative nell’antica Pompei
Have: il saluto ai visitatori di Pompei

Anfiteatro Flavio – Pozzuoli (Napoli)
Via Nicola Terracciano, 75
Telefono: 0815266007
L’Anfiteatro Flavio è uno dei due anfiteatri romani esistenti a Pozzuoli e risale alla seconda metà del I secolo d.C. Oggi si trova a poche centinaia di metri dall’attuale linea di costa, nel centro di Pozzuoli, e dista pochi passi dalla fermata Pozzuoli della linea 2 della metropolitana di Napoli. E’ qui che secondo la tradizione avvenne il martirio di San Gennaro.

Anfiteatro Flavio e Tempio di Serapide – Pozzuoli (Napoli)
Via Serapide
Telefono: 0815266007
Una delle più grandi arene costruite sotto l’imperatore Vespasiano, intorno al 70 d.C., sorse sulla grande terrazza urbana della città, destinata ad ospitare i più importanti monumenti architettonici dell’ “urbs” romana.
L’Anfiteatro, coi suoi 149 metri di altezza, è per grandezza il terzo in Italia dopo il Colosseo e l’Anfiteatro di Capua.
L’edificio, in tre ordini di arcate, era circondato da un portico ellittico che sorgeva su di una platea in travertino i cui pilastri in piperno furono sostituiti, con grandi colonne di laterizio. Dei tre ordini di gradinate della cavea ne restano due; la capienza era di circa 40.000 spettatori. L’arena, ellittica, che misura 75×42 m, è aperta al centro da un corridoio. Due scale nei lati lunghi conducono agli imponenti sotterranei perfettamente conservati, tre profondi corridoi, quaranta celle al piano inferiore, altre quaranta, destinate alle belve, al piano superiore. Lungo l’arena si trovano aperture comunicanti con le gabbie nei sotteranei da cui potevano entrare le bestie spesso utilizzate durante gli spettacoli. Suggestiva è la visita dei sotterranei che mostrano la complessa organizzazione dei servizi per il funzionamento degli spettacoli. Nell’arena si svolsero i primi martirii cristiani: qui, secondo la tradizione formatasi tra il V e VI secolo, nel 305 d.C. fu preparato il supplizio per San Gennaro.

Parco archeologico di Cuma – Pozzuoli (Napoli)
Via Monte di Cuma, 3
Telefono: 0818040430
La città di Cuma è la più antica colonia greca d’Occidente, i suoi grandi templi di Apollo e di Giove, trasformati in chiese nel Medioevo, conservano testimonianze greche, sannitiche, romane e paleocristiane. Fuori della cinta fortificata della città sono la necropoli settentrionale e l’Anfiteatro del tardo II secolo a.C., uno dei più antichi della Campania.

Villa di Poppea – Oplontis – Torre Annunziata (Napoli)
Via Sepolcri
Telefono: 0818621755
Per scavi archeologici di Oplonti si intende una serie di ritrovamenti archeologici appartenenti alla zona suburbana pompeiana di Oplontis, seppellita insieme a Pompei, Ercolano e Stabiae dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: oggi l’area archeologica è situata nel centro della moderna città di Torre Annunziata e comprende una villa d’otium chiamata “di Poppea” e una villa rustica detta “B o di Lucius Crassius Tertius”.

fonte: http://www.ecampania.it